SOLUZIONI INNOVATIVE NELLA GESTIONE D’MPRESA
Le Soluzioni innovative nella gestione d’impresa nascono dalla collaborazione di tre professionisti con differenti specializzazioni ed esperienze, per offrire alle aziende una serie di servizi innovativi e di grande valore.
Il nuovo codice della crisi d’impresa, le nuove e profonde responsabilità degli amministratori, la necessità di relazioni
finanziarie efficaci e la continuità aziendale, necessitano di servizi che garantiscano alle aziende un costante aggiornamento ai nuovi scenari, più competitività, migliori performances, tutela dei patrimoni (societari e personali) e condizioni di continuità aziendale superiori alle prescrizioni normative.
Strategia, pianificazione, finanza e controllo sono sempre stati necessari, ora sono anche obbligatori.
Lo sono in ottica attuale, lo sono maggiormente in ottica futura ed il tempo di agire è ora!!!
Il nuovo art. 2086 2° comma impone all’imprenditore di misurare la continuità aziendale e di dotarsi di un adeguato assetto “organizzativo, amministrativo e contabile”.
L’assetto contabile non è semplice elaborazione di bilanci periodici.
L’assetto deve essere amministrativo e pertanto deve coinvolgere tutti i processi di gestione e amministrazione dell’impresa.
L’assetto deve essere organizzativo e richiede pertanto un team che se ne occupi, coinvolgendo tutti i livelli aziendali.
L’assetto deve essere adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche per le PMI.
Il D. Lgs. 14/2019 obbliga gli imprenditori alla tempestiva rilevazione degli indizi di crisi dell’impresa ed alla sollecita adozione delle misure correttive più idonee. In pratica, l’imprenditore è oggi chiamato ad istituire un adeguato sistema di controllo incentrato sulla rilevazione anticipata del rischio di insolvenza.
Dal 16 marzo 2019, il codice della crisi (Dlgs 14/19) prevede che tutti gli amministratori che non avranno dotato l’azienda di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile, capace di intercettare gli indizi di crisi e, soprattutto, la perdita di continuità aziendale, risponderanno con il proprio patrimonio delle obbligazioni delle società, da loro amministrate, per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale.
Una rivoluzione epocale che sarà fonte di seria preoccupazione per tutti gli amministratori di società, che non avranno ottemperato al comma 2 dell’articolo 2086 del Codice Civile.
Per non affidarsi alla “navigazione a vista” dell’azienda ed adottare un controllo di gestione adeguato alle attuali necessità, abbiamo elaborato una serie di metodologie finalizzate a pianificarne i processi:
Report Adeguati Assetti con cruscotto di controllo (analisi qualitativa – utilizzo della BSC Balance scorecard di Norton e Kaplan);
Report Stato Economico/Finanziario/Patrimoniale attuale e prospettico, secondo gli obblighi di legge previsti dal comma 3 dell’Art. 3 del DL 14/2019 e sue successive modifiche (a tutela dei patrimoni societari e personali degli amministratori).
Indicazione soglie di rischio, stress test, what if e scenari alternativi, test pratico composizione negoziata, DSCR, PFN, equilibrio economico/finanziario (art. 3, comma 3A), sostenibilità dei debiti e continuità aziendale (art. 3, comma 3B), check segnali d’allarme (art. 4).
Questo è quanto necessario per non rischiare i patrimoni societari e personali, ma i nostri strumenti vanno ben oltre la portata delle norme: puntano, prima ancora che all’allerta precoce (early warning), alla fattuale continuità aziendale (going concern), attraverso metodi che precedono l’insorgenza dei segnali di crisi (quando compaiono nei bilanci è spesso troppo tardi), con KPI basati su elementi qualitativi con approccio orientato al futuro (forward looking, azioni da compiere quotidianamente e che impattano sul clima aziendale, sui rapporti tra soci, sull’innovatività dei prodotti e dei processi, sulla formazione continua dell’intero staff).
Quindi:
- Elementi qualitativi – analisi di scenario, mappa strategica, analisi Swot, clima aziendale, analisi processi, formazione e innovazione, customer satisfaction;
- Balance Scorecard per misurazione continuità/prospettive aziendali;
- Elementi quantitativi – piano/budget economico a 12 mesi, piano finanziario a 12 mesi rolling, monitoraggio, squilibrio economico e finanziario;
- Business plan;
- Altre analisi – monitoraggio andamento Centrale Rischi, valutazione dei rischi consapevoli e non per finalità di copertura assicurativa.
Supporto ai rapporti con Banche e altri finanziatori
- Business Report (Presentazione del business aziendale con analisi dei dati quantitativi e qualitativi consuntivi e prospettici)
- Analisi/Rating fattori E.S.G. (Environment, Social, Governance)
Composizione negoziata
- Verifica requisiti test per richiesta procedura di composizione negoziata;
- Affiancamento per Piano di risanamento da presentare all’Esperto.
Piani di Risanamento aziendale con pianificazione strategica
Il business plan (strumento di controllo di gestione “tradizionale”) è troppo spesso mal interpretato. Viene comunemente visto come uno strumento di previsione del futuro poco affidabile.
Altri lo vivono come un lavoro inutile ed oneroso. Il business plan è, nella realtà, lo strumento per prendere decisioni e non per anticipare i risultati ma per interpretare il momento e guidare le scelte per il futuro.
Il business plan è lo strumento per misurare l‘andamento gestionale e valutare quanto siamo vicini agli obiettivi da noi impostati.
Questo significa che accorgersi di aver sbagliato le previsioni rappresenta un’informazione importante, per mettere in atto le adeguate azioni correttive.
Balanced Scorecard
La BSC (balanced scorecard) è uno strumento di controllo di gestione anche previsionale, una sorta di pannello di controllo, molto utilizzato nel mondo aziendale anglosassone ma pressoché sconosciuto in Italia. Oltre agli aspetti quantitativi analizza gli aspetti qualitativi.
L’idea che sta dietro a questo metodo di controllo di gestione, nasce dalla necessità di evolversi. Gli studi di economia aziendale dimostrano che le aziende falliscono, non perché hanno dei bilanci squilibrati, ma perché INCAPACI di EVOLVERSI e di adattarsi ai cambiamenti (solo 4 aziende su 10 arrivano dal nonno al nipote). L’imprenditore considera il futuro come una semplice proiezione del passato, perciò, tende a fare sempre le stesse cose mentre il futuro è sempre diverso dal passato.
Da cosa dipende la capacità di evolversi?
Questi sono tre elementi cardini della BSC: FORMAZIONE, INNOVAZIONE, CLIMA AZIENDALE, elementi che non possono essere misurati con i metodi di controllo di gestione tradizionali basati esclusivamente sul bilancio.
La BSC come già precedentemente indicato possiede una forte componente previsionale, che la differenzia dai metodi tradizionali di controllo di gestione. Adottando metodi tradizionali, oltre ad una scarsa previsione del futuro si crea una tendenza ad intraprendere azioni finalizzate al breve periodo, che rischiano di sacrificare attività utili nel lungo, non cogliendo aspetti fondamentali qualitativi.
Con la BSC questi numerosi limiti ed insidie vengono abbattuti, grazie all’integrazione della PROSPETTIVA ECONOMICO-FINANZIARIA con quella dei CLIENTI, dei PROCESSI INTERNI e quella dell’APPRENDIMENTO E CRESCITA.
Il sistema tradizionale basato sul controllo di gestione attraverso il bilancio d’esercizio, fornisce dati condizionati da interpretazioni soggettive e non è altro che la rappresentazione di quanto accaduto nel passato. Non fornisce quindi informazioni certe per il futuro: è come guidare un’automobile guardando lo specchietto retrovisore.
Con i nostri strumenti a forte componente prospettica e la BSC questi limiti vengono superati.
SOLUZIONI INNOVATIVE NELLA GESTIONE D’IMPRESA